Acquistando dispositivi dalle caratteristiche performanti e mantenendoli in buona salute e sotto monitoraggio si riesce ad allungarne molto la vita.
Ma, nonostante tutto, i computer non sono eterni.
A un certo punto può sorgere l’esigenza di comprarne uno nuovo. E quella di cambiare PC è un’esperienza che a volte può spaventare.
Perché per quanto sia emozionante avere un nuovo computer, ci affezioniamo facilmente ai nostri dispositivi e soprattutto ci piace avere tutto sotto controllo, tutti i dati e programmi che ci servono a portata di mano.
Dover reinstallare e riconfigurare tutto può sembrare un’operazione faticosa e che richiede molto tempo.
Ma non perdere l’entusiasmo!
Al giorno d’oggi esistono degli strumenti che permettono di rendere il cambio PC una passeggiata.
Le soluzioni, a seconda delle esigenze, sono principalmente due: migrare i dati dal vecchio computer oppure clonarlo interamente.
Migrazione
Noi solitamente consigliamo di migrare semplicemente i dati dal vecchio dispositivo quando:
- Non vengono utilizzati software particolari ma solo quelli standard (come Office, Chrome, Adobe Reader, 7zip…)
- Non sono presenti configurazioni specifiche
- Si vuole cogliere l’occasione per fare un po’ di pulizia e liberarsi di programmi e dati non più utilizzati
- Il vecchio PC ha un sistema operativo anteriore a Windows 10.
In questi casi procedere alla migrazione dei dati necessari è l’opzione migliore per configurare al meglio il nuovo PC.
Si tratta comunque di un’operazione che facciamo di solito da remoto, in pausa pranzo oppure fuori dall’orario di ufficio, così da rendere il più scorrevole possibile il passaggio e ridurre al minimo l’inattività.
Clonazione
Invece con la clonazione del vecchio computer si mantengono esattamente tutte le impostazioni, i dati, i software e i settaggi che si avevano.
È ancora più semplice.
Così facendo, infatti, in pochissimo tempo è possibile rendere del tutto operativo il nuovo PC, che funzionerà proprio come quello vecchio ma in maniera più scattante e performante grazie al nuovo hardware.
Può riservare qualche insidia solo sulla capacità del sistema di avviarsi correttamente subito dopo la clonazione, ma con gli strumenti di cui disponiamo riusciamo a correggere questo problema.
Questa è l’opzione preferibile quando:
- Sono presenti sul vecchio PC software “speciali”: gestionali, applicazioni non standard, software di progettazione, CAD, grafica
- Il dispositivo non è sovraccarico di dati
- Si è particolarmente affezionati a tutti i settaggi (per esempio l’aspetto del desktop) del nostro PC
- C’era già almeno Windows 10
Grazie alla clonazione non è generalmente necessario reinserire le chiavi di accesso alle licenze o rieffettuare il login nelle applicazioni (al bisogno coinvolgiamo i produttori di quei software che invece ne richiedono la riattivazione).
È importante, però, che i due dispositivi, quello vecchio e quello nuovo, abbiano lo stesso sistema operativo (non si può ovviamente clonare un dispositivo Windows su un Mac) e non è auspicabile clonare un pc con un sistema anteriore a Windows 10.
Tuttavia, è possibile anche adottare un metodo misto.
Non tutti i casi sono uguali e la scelta va sempre fatta in base alle esigenze.
Si tratta di una valutazione che facciamo puntualmente per aiutare i nostri clienti a vivere l’operazione di cambio PC in completa serenità.