Backup: 3, 2, 1, via!
Non lasciarti trovare impreparato perché ricorda, il mondo si divide in coloro che hanno già provato l’esperienza di perdere dei dati importanti e coloro a cui succederà.
Disporre di una strategia di efficace è di primaria importanza. backup
Scopri come funziona la aurea del 3, 2, 1, per ridurre al minimo il rischio di regola e lavorare in perditadidati e tranquillità. 👇 sicurezza

Disporre di una strategia di backup efficace è fondamentale.
Gli scenari di perdita dei dati in cui puoi incorrere sono tanti. Perciò capire come effettuare il backup dei dati in modo corretto diventa un elemento cruciale per non doverti ritrovare in situazioni spiacevoli.
Ed è qui che entra in gioco la regola aurea del 3, 2, 1. Una strategia volta proprio a garantire la massima sicurezza dei tuoi file e informazioni.
Le statistiche parlano chiaro:
- il 42% delle aziende ha subito perdite dei dati nel 2019,
- il 68% degli utenti perde ancora i dati a causa di eliminazione accidentale (47%), guasti hardware o software o backup obsoleti,
- il 20% delle perdite di dati sono invece causate da virus e hacker,
- l’85% delle aziende non esegue il backup più volte al giorno,
- mentre il 10% non esegue nessun tipo di backup.
Quando perdi i tuoi file, perdi anche tutto il lavoro che c’era dietro. Cosa ci può essere di peggio?
Eppure, un modo per evitarlo c’è ed è anche semplice.
Effettuare una copia di tutti i dati importanti per la tua azienda con regolarità può scongiurare gran parte dei rischi.
Il metodo poi per ridurli al minimo è la regola del 3, 2, 1 di cui ti parlavo prima, così chiamata perché prevede che tu possieda 3 copie dei tuoi dati, da conservare su 2 supporti diversi e che 1 copia sia “off-site”.
Potrebbe sembrare esagerato, ma constatando che errori umani, fattori meccanici e violazioni dei sistemi informatici (come nel caso dei ransomware) sono all’ordine del giorno, minimizzare il più possibile la perdita dei dati e adottare misure di sicurezza appropriate è di primaria importanza.
Disporre di tre copie, quindi, aiuta senza dubbio. Una di queste tre è la versione su cui abitualmente lavori, per esempio il file nella memoria del tuo personal computer.
Ma, seguendo la regola, occorre conservare altre due copie su due supporti differenti. Questo non significa necessariamente che tu debba avere la copia dei dati su due tipologie hardware differenti, ma che siano separati fisicamente, posti in ambienti differenti.
Infatti, in caso di eventi magari non prevedibili, come incendi, allagamenti, perfino furti, che potrebbero affiancarsi ad improvvisi malfunzionamenti, la non contemporanea presenza dei dati nello stesso ambiente, contribuirà a salvaguardarli.
La regola del 3, 2, 1, si chiude con un’ultima prescrizione: quella di conservare una copia del backup off-site, cioè lontano dall’ambiente in cui si trovano le altre copie.
Nel caso di un malaugurato allagamento, i dati verrebbero compromessi se fossero nello stesso ambiente ma se uno dei backup non si trova fisicamente nell’azienda (è “off-site”) i dati sarebbero comunque salvi.
In quest’ottica, si fanno sempre più avanti le soluzioni cloud, che permettono di mantenere la copia dei dati in macchine fisicamente lontane dall’azienda, ma ugualmente di facile accesso.
Ne sono un esempio i servizi Google Drive, OneDrive di Microsoft, iCloud, fruibili attraverso macchine di proprietà dell’azienda ma allocate all’interno di un Datacenter.
Rispetto all’utilizzo di servizi cloud occorre prestare la massima attenzione in fase di configurazione.
Questo perché se è prevista la sincronizzazione, se cancelli, anche solo per errore, un file dal tuo computer, simultaneamente si cancellerà anche dal cloud.
È necessario dunque stabilire le scelte iniziali nell’impostazione del servizio e prendere le dovute precauzioni.
Alcuni cloud permettono un recupero dello storico, ma talvolta non è una procedura tanto semplice.
Per cui è consigliabile anche il mantenimento dei dati contenuti in un media off-line.
Si tratta di dati conservati all’interno di un dispositivo sempre dedicato appunto all’archiviazione ma non collegato ad internet e preferibilmente allocato in un altro sito diverso dagli altri.
Questo consente, in caso di perdita dei dati ad esempio a causa di un attacco hacker, di poter comunque contare sui dati che sono rimasti “isolati” perché non connessi alla rete.
Per concludere, la soluzione che noi solitamente proponiamo, nonostante vari da cliente a cliente in base alle diverse esigenze, prevede almeno un dispositivo di backup on premise che viene a sua volta backuppato in cloud.
Ma le possibili soluzioni per non correre rischi e poter lavorare in sicurezza e tranquillità sono in realtà infinite.
Non lasciarti trovare impreparato perché ricorda, il mondo si divide in coloro che hanno già provato l’esperienza di perdere dei dati importanti e coloro a cui succederà.
E quindi backup: 3, 2, 1, via!